Spesso, entro un vissuto di scelta o necessità, si dedica all’attività lavorativa e alla formazione la maggior parte del proprio tempo. L’investimento che riserviamo a questi ambiti non va sempre di pari passo con la possibilità di costruire progetti in rapporto con le proprie aspettative sul futuro. Le dimensioni di urgenza, le ‘cose da fare’ su cui questi contesti sembrano organizzarsi – pensiamo ad esempio ai cosiddetti “risultati” che si devono raggiungere in ambito aziendale o ai compiti e allo studio a scuola – rendono difficile fermarsi a pensare alle possibilità di crescita professionale che tengano conto dei propri interessi.
Può essere utile ripensare al senso della propria partecipazione all’esperienza scolastica e lavorativa e ai problemi che si incontrano in questi contesti. Non è scontato sviluppare un senso di appartenenza, con i colleghi o i compagni, si può vivere un conflitto tra il proprio sentire e quello che questi contesti sembrano richiedere – pensiamo alla pressione ad essere brillanti o al far aderire le proprie emozioni a quelle del contesto, controllandole o falsificandole. Trasgredire queste norme sembra precludere la possibilità di raggiungere “il successo”. Il mito moderno della “scalata sociale”, i modelli e le fantasie di successo che attraversano la società e quindi organizzazioni come la famiglia, la scuola o i luoghi di lavoro, possono organizzarsi in rapporti violenti, esitanti in vissuti di fallimento personale, di esasperante competitività o nei fenomeni del mobbing, del burn-out o del drop-out scolastico. Similmente i disturbi dell’apprendimento incontrati a scuola possono essere un modo per manifestare il disagio del partecipare a questi contesti.
Come studio Samarcanda proponiamo la possibilità di costruire un modo alternativo di fondare la propria partecipazione a questi contesti, maggiormente in grado di prendere in considerazione la propria soggettività, al fine di renderla utile, invece che di ostacolo, al proprio sviluppo formativo e professionale.
Riguardo l’ambito scolastico proponiamo consulenze a quelle famiglie che, incontrando le questioni poste dalla scuola, come le scelte riguardo il futuro formativo dei figli o ai percorsi di valutazione e diagnosi dei problemi di apprendimento, sentano la necessità di orientarsi al riguardo.
Spesso, entro un vissuto di scelta o necessità, si dedica all’attività lavorativa e alla formazione la maggior parte del proprio tempo. L’investimento che riserviamo a questi ambiti non va sempre di pari passo con la possibilità di costruire progetti in rapporto con le proprie aspettative sul futuro. Le dimensioni di urgenza, le ‘cose da fare’ su cui questi contesti sembrano organizzarsi – pensiamo ad esempio ai cosiddetti “risultati” che si devono raggiungere in ambito aziendale o ai compiti e allo studio a scuola – rendono difficile fermarsi a pensare alle possibilità di crescita professionale che tengano conto dei propri interessi.
Può essere utile ripensare al senso della propria partecipazione all’esperienza scolastica e lavorativa e ai problemi che si incontrano in questi contesti. Non è scontato sviluppare un senso di appartenenza, con i colleghi o i compagni, si può vivere un conflitto tra il proprio sentire e quello che questi contesti sembrano richiedere – pensiamo alla pressione ad essere brillanti o al far aderire le proprie emozioni a quelle del contesto, controllandole o falsificandole. Trasgredire queste norme sembra precludere la possibilità di raggiungere “il successo”. Il mito moderno della “scalata sociale”, i modelli e le fantasie di successo che attraversano la società e quindi organizzazioni come la famiglia, la scuola o i luoghi di lavoro, possono organizzarsi in rapporti violenti, esitanti in vissuti di fallimento personale, di esasperante competitività o nei fenomeni del mobbing, del burn-out o del drop-out scolastico. Similmente i disturbi dell’apprendimento incontrati a scuola possono essere un modo per manifestare il disagio del partecipare a questi contesti.
Come studio Samarcanda proponiamo la possibilità di costruire un modo alternativo di fondare la propria partecipazione a questi contesti, maggiormente in grado di prendere in considerazione la propria soggettività, al fine di renderla utile, invece che di ostacolo, al proprio sviluppo formativo e professionale.
Riguardo l’ambito scolastico proponiamo consulenze a quelle famiglie che, incontrando le questioni poste dalla scuola, come le scelte riguardo il futuro formativo dei figli o ai percorsi di valutazione e diagnosi dei problemi di apprendimento, sentano la necessità di orientarsi al riguardo.